Un vecchio detto ricorda che “tutte le strade portano a Roma”. Oggi siamo costretti ad aggiungere che la maggior parte di quelle strade rappresenta un vero pericolo per chi le percorre.
Le strade della Capitale, tra il 2014 e il 2015, si sono confermate come le più pericolose d’Italia. Colombo, Aurelia, Pontina, Cassia, Laurentina ma soprattutto il Grande Raccordo Anulare hanno fatto registrare più di 300 morti, secondo i dati raccolti da polizia locale e stradale includendo anche le strade dell’hinterland romano e del litorale.
Una strage continua per la quale fa appello al buon senso Cinzia Ricciardi, dirigente del Compartimento della Polstrada di Roma: “Solo quest’anno gli incidenti mortali rilevati dai nostri uffici sono stati già 9. Purtroppo non si riesce a migliorare il risultato rispetto agli anni passati. Bisogna tener presente però che sul GRA ci sono 190mila transiti giornalieri, ci sono tante uscite e tante immissioni di veicoli e che si tratta pur sempre di una strada dove si mischiano traffico cittadino e dei mezzi pesanti. Ma un ruolo importante, se non fondamentale, lo recita il rispetto dei limiti di velocità: non vanno superati e alla guida si deve mantenere la massima attenzione”.