Sono trascorsi più di due anni dal debutto del progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, ideato dalla AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada e attuato in collaborazione con la Polizia Municipale di Torino che domani, giovedì 9 febbraio, sarà impegnata nel 4° corso di formazione per assistenti pedonali.

Le aule della Scuola “R. Bussi” di Polizia Locale ospiteranno 21 utenti tra imputati/indagati/condannati affidati all’AFVS e presi in carico dall’UIEPE di Torino, Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale Esterna, con riferimento sia all’istituto della sospensione del procedimento con messa alla prova, sia quale pena sostitutiva per i reati di guida in stato di ebrezza alcolica e sotto effetto di stupefacenti. Gli imputati/indagati/condannati vestiranno infatti i panni di “assistenti pedonali” adeguatamente formati dagli stessi agenti di Polizia Municipale di Torino che li accompagneranno nel percorso, e presidieranno gli attraversamenti pedonali a rischio, agevolando il transito dei pedoni. Ogni utente sarà equipaggiato con pettorina ad alta visibilità e paletta. L’intento del progetto è quello, da un lato di assicurare una maggiore tutela per gli utenti deboli della strada, dall’altro rieducare gli utenti sottoposti a misura alternativa che hanno commesso un reato in violazione al Codice della Strada.   

Il progetto “Ruote ferme, pedoni salvi”, attivo su Torino dal 2 febbraio 2021, prima città in Italia ad aver accolto e sviluppato l’attività, è a costo zero per l’Amministrazione comunale essendo finanziato dal Fondo Vittime della Strada, istituito dall’Associazione, nel quale convergono le donazioni/versamenti nell’ambito della messa alla prova e giustizia riparativa.

E come da tradizione durante i saluti iniziali verrà letta la relazione di un utente che ha terminato il suo percorso in qualità di assistente pedonale lo scorso novembre. Da tale relazione si evince l’efficacia per la sicurezza stradale e il valore comunitario del progetto e si riporta di seguito:

All’associazione AFVS

Al comando della Polizia Locale Circoscrizione 3 di Torino.

Al Palazzo di Giustizia di Torino

Oggetto: Relazione di fine lavoro socialmente utile.

Buongiorno a tutti Voi.

La mia relazione avrà come modello una lettera aperta, con poca forma, ma con un contenuto prezioso.

Sono stato fermato in un giorno di festa, senza aver esagerato nel bere, 3 bicchieri di vino ed un caffè corretto dalla Polizia Stradale per un normale controllo di routine.

Per scherzare un po’, pago il casello, si alza la sbarra e si abbassa la paletta….

Domanda del P.G.” Ha bevuto Signore?”

Risposta:” Si agente, un paio di bicchieri di vino ed un caffè corretto, ero a pasteggiare dai miei genitori.

PG:” È consenziente a fare L’alcool test?

IO: “Si agente, ma ho bevuto un po’. Questo potrebbe arrecarmi dei problemi?”

PG; “Dipende dal valore dell’alcool test, da un’ammenda amministrativa all’arresto, ma non mi sembra il suo caso”

IO: “ Va bene. agente, facciamolo, io sono sereno e tranquillo”

Fatto il Test e se sono qui a scrivere una relazione, è chiaro come siano andate a finire le cose.

Dopo questa piccola premessa, ora vi racconto la mia esperienza

Cominciato il delirio sia giuridico che economico, perché vi costerà molto, sappiatelo……

Non mi ero reso conto di tutto quello che avrebbe comportato il mio atteggiamento sulla strada poiché sottovalutando il problema ed essere sicuro che le forze dell’ordine nonché il Legislatore fossero esagerati, provai un senso di rabbia per aver limitato il mio diritto allo spostamento autonomo.

Grazie al mio carissimo Avvocato Daniela Del Vecchio ed al mio referente Corrado dell’associazione, comincio la mia attività di Assistente Pedonale.

Ora vi chiederete, ma come è possibile che una persona fermata in stato di ebrezza, possa lavorare con la polizia locale ed in pratica dirigere un incrocio?

Beh! Potrebbe essere un ossimoro, ma la realtà è un’altra.

Dopo aver passato 120 ore a fissare un incrocio, dopo aver contato anche le pietroline che facevano parte del manto stradale, mi sono reso conto di tante piccolezze, che da automobilista e motociclista quale sono, non avevo notato prima.

Per farvi un esempio, allo scattare del giallo ho sempre accelerato, come credo faccia la maggior parte degli automobilisti incurante che un pedone dal lato strada avrebbe potuto avere la stessa brillante idea e quindi provocare un brutto incidente

Svolgendo questa attività in maniera seria, ho capito l’importanza di molti atteggiamenti che normalmente diamo per scontati e giusti, che in realtà mettono seriamente a rischio noi stessi e gli altri utenti della strada.

L’ultimo giorno di servizio, negli ultimi 15 minuti, mi è capitato un fatto che mi ha fatto riflettere molto, ad una mamma che al seguito aveva un bimbo di circa 3 anni con una bicicletta sfugge al controllo della madre e scappa per strada col semaforo rosso.

Io ed il mio collega abbiamo fermato tutto il traffico della via per proteggere il bimbo.

Non ci fossimo stati forse sarebbe capitato il peggio.

Un signore al lato strada esclama “Allora gli Angeli esistono davvero!”.

Quest’ultimo episodio, comunque di molti altri, mi ha fatto riflettere ancora di più, tanto da spingermi a chiedere all’associazione di farne parte come volontario.

Mi piacerebbe poter dare un supporto alle persone che si trovano nella situazione nella quale mi sono trovato io, dare dei cambi e dei consigli su come svolgere seriamente questa attività.

Ringrazio l’associazione in primis, persone dotate di una serietà inopinabile, il comando della Polizia Locale Circoscrizione 3 ed il mio Avvocato per avermi dato questa possibilità e di aver potuto pagare il mio debito con la società svolgendo un lavoro davvero importante.

Torino 04/11/22                                                                                                                                   In Fede                                                                                                                                                                      Fabio