Mai abbassare la guardia. Questo il monito che sembra arrivare in maniera forte ed incisiva dalla diffusione dei dati sull’esodo estivo divulgati lo scorso 4 settembre da Viabilità Italia. Il quadro che si delinea non è purtroppo dei migliori, nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine e degli Enti che compongono il tavolo di gestione delle situazioni di crisi legate alla mobilitàLa conferenza stampa è stata come sempre moderata da Roberto Sgalla, Direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato, al cui fianco sedevano Giuseppe Bisogno – Presidente di Viabilità Italia e Direttore del Servizio di Polizia Stradale, Gianni Vittorio Armani – Presidente e Amministratore delegato di Anas, Paolo Berti per Autostrade per l’Italia e Massimo Schintu per Aiscat.
A fornire la dimensione effettiva di quanto accaduto e di quanto è stato fatto per assicurare assistenza ai milioni di viaggiatori che hanno percorso le strade italiane sono, come sempre, i numeri: “la Polizia stradale e l’Arma dei carabinieri – si legge nel comunicato stampa – hanno impegnato 668.733 pattuglie sulle strade italiane, hanno ritirato 10.796 patenti, e 10.335 carte di circolazione ritirate e 545.677 i punti decurtati. Nel corso del periodo sono stati 14.120 gli incidenti stradali rilevati con un incremento del 4,6% rispetto allo stesso periodo di riferimento dello scorso anno con un’incidenza di persone decedute del 15% in più rispetto al 2014. La Polizia ferroviaria, nel periodo di riferimento, ha messo in campo 49 mila pattuglie nelle stazioni e 12 mila sui treni provvedendo a scortare 24.354 convogli (con una media di 264 pattuglie al giorno) per garantire la sicurezza agli oltre 23 milioni di passeggeri che hanno scelto il treno come mezzo di trasporto. La collaborazione con i Reparti volo della Polizia di Stato e i Nuclei elicottero dei carabinieri ha reso fondamentale il monitoraggio dall’alto dei flussi di traffico. Anche l’impiego dei Vigili del fuoco e degli uomini del Corpo forestale dello Stato, coordinati dal Dipartimento della protezione civile, è stato determinante nel contrasto agli incedi boschivi e nel controllo sulla rete stradale e autostradale”.
Sul fronte degli incidenti stradali emerge quindi un dato che deve tornare a scuotere fortemente le nostre coscienze, ossia l’incremento dei sinistri del 4,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Una panoramica più dettagliata sull’incidentalità stradale viene fornita dal Presidente Bisogno: “Le province maggiormente interessate da incidenti mortali fra luglio ed agosto 2015 sono Treviso con 13 incidenti, Salerno con 12, Torino con 11 e Roma con 10. Gli incidenti mortali sono così suddivisi: 47 in autostrade e 320 su strade ordinarie. Fra i mezzi coinvolti abbiamo in prevalenza autovetture con 259 incidenti ma abbastanza alto è il numero dei motocicli con 128 episodi. Gli incidenti frontali-laterali sono al primo posto nel numero di 78, seguiti dagli autonomi (69) e frontali (68). Il giorno della settimana in cui, in media, si sono avuti più incidenti mortali è stato la domenica (con 74), al secondo posto il sabato (con 68) al terzo il lunedì”.
Questi dati devono essere tenuti in massima considerazione per cercare di continuare nell’opera di contrasto all’incidentalità stradale, che, come ricorda da sempre Bisogno, non deve mai venir meno. I grandi risultati ottenuti nel corso degli ultimi anni nell’ambito della diminuzione dei sinistri stradali non possono essere l’alibi per un calo di attenzione, perché purtroppo basta un attimo perché le nostre strade si riempiano nuovamente di una distesa di croci.