È alle battute finali il progetto d’istituto di Educazione alla Sicurezza Stradale “Prevenire – Educare – Sensibilizzare” promosso dall’Istituto Comprensivo di Cervignano del Friuli in collaborazione con l’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus che ha coinvolto oltre 1000 alunni e che avrà durata triennale.
Il progetto, rivolto alla Scuola dell’Infanzia, alla Primaria e alla Secondaria, è stato ideato per ricordare Simone Fragolino, 23 enne di Cervignano del Friuli, scomparso nel dicembre 2018 dopo essere stato investito da un’auto a Bologna, e sarebbe dovuto partire durante l’anno scolastico 2019-2020 con l’allora Dirigente Scolastico Roger Masotti. Purtroppo la pandemia ne ha impedito la realizzazione che è stata interrotta per essere poi ripresa durante l’anno scolastico 2021-2022 con la nuova Dirigente Luisa Zappa e rimodulato a fronte delle normative anti-Covid.
Nel progetto, che ha previsto una serie di azioni interdisciplinari su alcune tematiche della sicurezza stradale, sono stati coinvolti il Comune di Cervignano del Friuli con il contributo dell’ex assessore all’istruzione Federica Maule per il coordinamento tra le parti e la realizzazione della locandina del progetto, e la Polizia Municipale che attraverso la Comandante Monica Micolini ha organizzato con le scolaresche una serie di “uscite”, tra marzo e maggio nell’ambito della “Settimana della Sicurezza Stradale”. Ciò ha permesso di dar vita al progetto, ideato dall’Associazione Familiari e Vittime della Strada, “Ruote ferme, bimbi salvi” pensato per insegnare ai bambini tra i 6 e gli 11 anni che durante l’attraversamento pedonale è buona norma palesare la propria presenza alzando la mano, con l’obiettivo di rendere il gesto una consuetudine che diventi una corretta abitudine a maggior tutela dell’utente debole. Il progetto nasce altresì per sensibilizzare gli automobilisti al rispetto della segnaletica stradale e del Codice della Strada in riferimento alle norme che regolano gli attraversamenti pedonali con l’obiettivo di ridurre l’incidentalità stradale che riguarda i pedoni. Strumento principale del progetto è una “manona” in gommapiuma gialla, che viene impugnata da ciascun bambino simulando il segnale di “Alt”. Sul lato della “manona” esposto verso il bambino, è riportato il monito “segnala la tua presenza” e il disegno di due bambini che si apprestano ad attraversare la strada sulle strisce pedonali segnalando la propria presenza. Sul lato rivolto agli automobilisti è riportato il titolo del progetto, “Ruote ferme, bimbi salvi”, al fine di inviare agli stessi un forte messaggio di sensibilizzazione e di rispetto nei confronti dei pedoni. Coinvolti in questo progetto gli alunni delle 4 Scuole dell’Infanzia e 28 classi della Scuola Primaria.
Le 18 classi della Scuola secondaria sono invece state destinate ad una distinta progettualità che vedrà protagoniste due campagne sociali ideate dall’AFVS: #chiguidanonbeve e #chiguidanonchatta. Le classi prime e seconde saranno coinvolte dalla Polizia Municipale in un’uscita sul territorio, mentre per le 6 classi terze, il prossimo 19 maggio, si svolgerà presso l’Aula Magna dell’Istituto un incontro con la Dott.ssa Silvia Frisina, Delegato di Presidenza dell’AFVS e Omar Bortolacelli, Responsabile AFVS di Bologna e vittima sopravvissuta della strada, per dare vita ad un momento di riflessione sulla sicurezza stradale che possa sensibilizzare i giovani che sono prossimi a conseguire la patente AM per guidare i ciclomotori.
Grande entusiasmo è stato espresso dalla Dirigente Luisa Zappa e dalle Referenti del Progetto, ossia dalla professoressa Giusi Capuano, Vice preside e la docente Elisabetta Crescenzi, madre di Simone Fragolino: “Ringraziamo per l’impegno tutti gli attori coinvolti in questo progetto, nonostante il fermo per via dell’emergenza pandemica; impegno che conferma come la Scuola sia riconosciuta quale “veicolo” per raggiungere ogni componente della comunità, alunni, famiglie, insegnanti ed esperti, a cui trasmettere l’importanza delle norme volte a regolare la vita sociale”.
I genitori e la sorella di Simone, Martina, sono riconoscenti e ringraziano tutti coloro che hanno creduto nelle finalità di questo progetto e ne hanno permesso la realizzazione.