Il Ministero della Giustizia ha pubblicato sul proprio sito uno studio curato da Roger Abravanel con Stefano Proverbio e Fabio Bartolomeo sulle “performance dei Tribunali civili”, pianificato dall’Osservatorio per il monitoraggio degli effetti sull’economia delle riforme della giustizia di cui è presidente l’ex Guardasigilli Paola Severino.

139 i tribunali presi in esame che, con i loro 2 milioni di cause passate al vaglio sui 5 milioni di quelle pendenti, compongono una classifica sulla base della capacità di smaltire vecchi processi e dei costi derivanti per l’erario dalla giustizia lumaca. Questi ultimi ammontano a 316 milioni di euro già spesi e 406 milioni ancora da erogare per 600 mila processi troppo lenti ai fini della Legge Pinto sulla ragionevole durata del processo.

La “cura Barbuto”, dal nome dell’ex presidente del Tribunale di Torino, ora capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, che consiste nel famoso “first in first out”, ossia smaltire prima le pratiche più vecchie, sta dando i suoi frutti anche in altri tribunali italiani, soprattutto al Sud dove i processi pendenti ultra triennali sono il doppio (40%) rispetto al Nord (19%) e superiori al Centro (27%).

Sebbene nelle primissime posizioni, esaminando i 139 Palazzi di Giustizia, figurano per efficienza città settentrionali, con Rovereto che guida la classifica con solo il 2,9% dei procedimenti con durata superiore ai tre anni, il Sud riserva una bella sorpresa: Marsala, Termini Imerese e Lanusei entrano a far parte del gruppo dei 27 uffici giudiziari virtuosi che hanno abbattuto sotto il 10% le cause ultra triennali pendenti. Marsala, inoltre, è terza nell’altra classifica ministeriale dell’efficienza del processo civile dopo Lanciano e Trieste e prima di Asti e Torino.

La ricetta di questa positiva revisione del sistema Giustizia la spiega il presidente uscente del Tribunale di Marsala, Gioacchino Natoli, che parla del foro siciliano come esempio che tutta Italia dovrebbe seguire. “Marsala – sottolinea Natoli – è un tribunale medio piccolo e ciò significa che i risultati ottenuti applicando il metodo Barbuto possono, volendo, essere ripetuti negli 80-85 tribunali con 25-30 giudici”. Sono infatti ben 96 i tribunali italiani che non hanno superato la prova, con una concentrazione maggiore al Sud.

“Il giudice – conclude Natoli – deve inseguire il fascicolo e quando si accorge che il processo è datato se lo deve togliere dalla scrivania prima di affrontare altro. Fatte salve le urgenze”.

La Giustizia italiana sta piano piano rivedendo i passi da compiere per restituire dignità al sistema e fiducia ai cittadini.