Il Tribunale di Padova ha condannato a sei anni di reclusione in primo grado Lorenzo Ottaviani, l’autista del bus che sotto l’effetto della cocaina provocò un incidente in cui morirono cinque passeggeri volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, diretti a Jesolo per un raduno nazionale.
A perdere la vita Roberto Arioli, presidente dell’Anc di Aprilia, Maria Aronica, Settimio Iaconiani, Gianfranco Grousso e Maria Domenica Colella. Il pulman cominciò a sbandare e finì in un canale pieno di acqua e fango complice anche il fatto che lungo il tratto della A13 dove avvenne il sinistro mancavano 20 metri di guard rail.
Solo fra 90 giorni si conosceranno le motivazioni di una sentenza che condanna Lorenzo Ottaviani, figlio del titolare dell’azienda di trasporti Ottaviani di Ardea, alla metà della pena chiesta dal pubblico ministero. Ferrero infatti, durante l’ultima udienza prima della pronuncia del giudice, aveva chiesto per l’imputato 12 anni di reclusione per omicidio plurimo e lesioni colpose gravissime, visto che altri 17 passeggeri finirono in ospedale in condizioni disperate, e 18 mesi per l’accusa di imprudenza alla guida e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Secondo la difesa invece Ottaviani doveva essere assolto sostenendo che l’uscita di strada era stata causata da una foratura. Inoltre gli avvocati di parte civile avevano chiesto la concessione della provvisionale per risarcire i feriti e le famiglie delle vittime.
Il giudice di primo grado del Tribunale di Padova ha deciso di condannare l’autista a 6 anni di reclusione, 12 mesi per guida sotto l’effetto di stupefacenti e ha concesso 2 milioni di euro di provvisionale per i risarcimenti. Disposta infine anche la revoca della patente per Ottaviani, che gli era stata riconsegnata dopo l’iniziale sospensione.