Ci saremmo attesi una rivoluzione copernicana e, invece, siamo di fronte all’ennesimo e timido spot.
Dal 10 novembre sono infatti in vigore le nuove regole del codice della strada. Piccoli ritocchi, qualche aggiustamento qua e là, ma zero cambi di passo.
A circa una settimana, dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni, vediamo quali sono le novità introdotte dalla L. 156/2021, di conversione del Decreto infrastrutture e trasporti del 10 settembre 2021 n. 121.
La prima novità che balza agli occhi riguarda la stretta sui monopattini: nel provvedimento sono state inserite alcune norme che, tra le altre, prevedono un limite di velocità per i nuovi mezzi di mobilità dolce che oggi passa da 25 km/h a 20 km/h ( 6 km/h nelle aree pedonali). I monopattini non potranno circolare o essere parcheggiati sui marciapiedi se non in aree individuate dai Comuni, mentre resta la possibilità di sosta a parcheggio presso gli stalli dedicati alle biciclette. Tra gli obblighi c’è quello per il conducente di inviare una foto al termine di ogni noleggio o il divieto di far salire a bordo un secondo passeggero, od anche il divieto di assumere sostanze alcoliche o stupefacenti prima di mettersi alla guida (obbligo di segnalatore acustico e frecce dal luglio 2022 oltre che l’obbligo di indossare giubbotto catarifrangente, ma questo già da ora). Età minima: 14 anni se si vuole utilizzare il mezzo, ma con obbligo di casco protettivo; il così paventato obbligo di stipulare idonea copertura assicurativa, cade.
Per gli automobilisti obbligo di precedenza al pedone sull’attraversamento pedonale, anche se questo non ha ancora calcato la carreggiato, ma si sta apprestando a farlo. Raddoppio delle multe per chi getta rifiuti od oggetti in strada (da un minimo 216 euro ad un massimo di 866 euro).
Responsabilità per il conducente se il terzo trasportato non mette cintura o casco a bordo e viene esteso il divieto di utilizzo di pc, tablet e smartphone alla guida.
Introdotti stalli rosa per le donne in gravidanza e per i genitori con figli fino a due anni di età.
Ci saremmo aspettati una dura presa di posizione da parte del Legislatore per arrestare il numero di vittime sulla strada (una tra tutte l’introduzione dell’aggravante dell’uso del telefono alla guida, ma anche pc, tablet o smartphone nel codice penale), più stanziamenti per Regioni, Enti o per gli organi deputati al controllo. Laddove, infatti, c’è una vera prevenzione, un severo controllo, c’è anche una percezione del rischio più elevata. Ancora una volta, non ci resta che attendere fiduciosi.