La distrazione è una delle maggiori cause di incidentalità stradale in Italia e nel mondo. L’inarrestabile diffusione del telefono cellulare prima e dello smartphone da qualche anno a questa parte, ha posto in primo piano una questione di regolamentazione sull’utilizzo di questo dispositivo. Infatti i dai dati diffusi dall’Osservatorio Mobile B2c Strategy della School of Managment del Politecnico di Milano hanno chiaramente descritto l’utilizzo che se ne fa ne nostro Paese: in totale sono 31,1 milioni di persone in Italia che trascorrono 45 ore al mese a navigare con il cellulare. Questo è reso possibile dalla diffusione capillare del telefono mobile arrivata a coinvolgere il 97% della popolazione; di questo 97%, il 67% dispone di uno smartphone. Si stratta di numeri utili a capire la dimensione dell’attuale rivoluzione digitale. Il telefono, però, è strumento capace di catturare l’attenzione anche quando non dovrebbe, come ad esempio mentre attraversiamo la strada o siamo alla guida di un’auto. Infatti negli ultimi 5 anni gli incidenti nel quale il telefonino ha avuto un ruolo sono raddoppiati. Alcuni Paesi esteri hanno deciso di intervenire duramente: la Corea del Sud ha rilasciato un’app per bloccare lo smartphone al quinto passo per strada così da evitare distrazioni negli attraversamenti. In due piccoli paesini in Cina e in Olanda, invece, le autorità locali hanno deciso di convogliare gli “Smartphone dipendenti” in un’area dedicata mentre alle Hawaii multano i pedoni sorpresi con il cellulare ininterrottamente davanti agli occhi. Soluzioni discutibili che, però, evidenziano una problematica dirompente. Come evitare distrazioni che possono costare davvero care?