La pericolosità della guida con il cellulare è ormai nota eppure i dati sull’incidentalità stradale causata dall’utilizzo dello smartphone al volante, riportati dal Sole 24 Ore, sono impietosi. La distrazione è la prima causa di incidenti in Italia: nel 2017 sono stati il 16% del totale con ben 394 decessi di cui 131 in città. Dunque distrarsi al volante è come guidare al buio. Ad oggi l’articolo 173 del Codice della Strada prevede solo una sanzione amministrativa di 161 euro e 5 punti in meno sulla patente. Solo in caso di recidiva, entro i due anni, scatta la sospensione della patente. L’obiettivo minimo a breve termine dichiarato dal Governo è quello di estendere la sospensione della licenza di guida anche alla prima infrazione. Un altro problema che si aggiunge all’attuale sanzione irrisoria è rappresentato dalla difficoltà delle forze dell’ordine a sorprendere gli automobilisti con il cellulare alla guida. In alcune città come Milano, Verona, Padova, Firenze, Prato e Lecce si sta ovviando a questo inconveniente attraverso l’utilizzo di autocivetta anonime e di agenti in moto. La vittoria più grande, però, sarebbe quella di raggiungere una adeguata consapevolezza sui reali rischi che comporta per la propria vita e quella degli altri guidare con il telefono alla guida.