È l’Italia il Paese che più di altri risente del problema delle polizze RcAuto emesse da compagnie assicurative poco solide di Paesi esteri. Accade non di rado che sinistri causati da veicoli con targa estera, immatricolati in particolar modo nell’Est Europa, debbano essere risarciti dall’UCI, l’Ufficio Centrale Italiano, che deve così sostituirsi alla compagnia del Paese di emissione della Polizza. Il motivo? I risarcimenti non vengono erogati oppure vengono corrisposti con enorme ritardo. Neanche la recente direttiva UE 2021/2118 è riuscita a normare del tutto la questione. Sebbene abbia elevato i massimali obbligatori, per i sinistri all’estero ha solo esteso le modalità di controllo di validità delle coperture assicurative ai veicoli stranieri che transitano sul territorio di uno Stato membro, a tutela dei danneggiati. Il nodo infatti riguarda soprattutto i risarcimenti del danno, pertanto la direttiva ribadisce che ogni Paese membro debba farsi garante nel caso in cui la compagnia estera fallisca o sia insolvente.
Come funziona in Italia? I cittadini italiani che subiscono un sinistro all’estero vengono risarciti dalla compagnia del danneggiante. Ma se la compagnia estera fallisce o tarda a pagare? Interviene ancora la direttiva UE che promuove accordi fra organi omologhi degli Stati membri, al fine di tutelare i propri cittadini qualora si verifichino tali eventualità. In Italia il mandato spetta alla Consap Spa, afferente al Ministero dello Sviluppo Economico.