La legge sull’omicidio stradale incassa il “sì” del Senato. Con 163 voti a favore, 2 astenuti e 65 contrari Palazzo Madama approva il Ddl che introduce la nuova fattispecie di reato che diventerà legge dopo il successivo passaggio alla Camera.
Non possiamo che accogliere con soddisfazione quanto votato ieri dai senatori anche se con qualche piccola difficoltà di percorso. Per due volte il governo è andato sotto nelle votazioni sugli emendamenti e così è stato soppresso il giro di vite per i casi in cui i conducenti di veicoli a motore provochino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, inversione del senso di marcia, sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale.
Pene severe per i pirati della strada sotto l’effetto di alcol (con grado alcolemico superiore a 1,5) e sotto l’effetto di droghe, che rischiano, se confermato dalla Camera, per omicidio plurimo fino a 27 anni di carcere. La condanna massima si abbassa a 18 anni se chi provoca l’incidente, ebbro e drogato, non fugge.
Nel caso la vittima sia una sola il colpevole rischia da 8 a 12 anni di carcere, che diventano 18 se fugge dalla scena dell’omicidio.
Sebbene l’ergastolo della patente non sia passato è stata introdotta una norma che gli si avvicina molto: chi delinque può vedersi revocare la patente da 15 a 30 anni. Prima della condanna la patente potrà essere sospesa fino a 5 anni (se ci sono vittime o feriti) in attesa degli esiti del processo. In caso di condanna non definitiva la sospensione può essere prorogata fino a un massimo di 10 anni.
L’omicidio stradale è stato poi inserito nel codice penale tra quei delitti per i quali è previsto l’arresto in flagranza. Confermato anche il prelievo biologico coattivo per chi rifiuta di sottoporsi agli esami per accertare lo stato di ebbrezza alcolica o da sostanze stupefacenti.
Rientrano nel Ddl anche le lesioni personali stradali per le quali la reclusione va dai 2 ai 4 anni; se il conducente che ha provocato feriti si dà alla fuga la pena potrà essere aumentata fino alla metà. Se invece non ci sono responsabilità dirette la pena potrà essere diminuita fino alla metà.