L’Hotel Ibis di Verona sta facendo da culla allo strazio delle famiglie dei giovani studenti ungheresi che hanno perso la vita in seguito allo spaventoso incidente stradale che ha coinvolto il pullman sul quale viaggiavano di ritorno da una settimana bianca in Francia e diretto a Budapest.

Le divise della Polizia Stradale fanno da cornice al dolore di chi non riesce a rassegnarsi ad un destino tanto tragico, confortato dall’aiuto di medici, psicologi e gente comune. Anche la nostra Associazione è presente a fianco delle vittime e dei familiari del terribile incidente per portare conforto e aiuti concreti. A raccontarci la gara di solidarietà che si è svolta già dalle prime ore dopo l’incidente è la Dottoressa Cinzia Ricciardi, Dirigente del Compartimento del Veneto: “Sono stati tantissimi gli ungheresi residente in zona che si sono precipitati per portare vestiti e aiuti di qualunque tipo. Anche le forze di Polizia si sono mobilitate in blocco. Autostrade ha comperato le felpe per ‘vestire’ i ragazzi che nell’incidente hanno perso tutto. Gli alberghi ci hanno dato ospitalità, ci hanno dato da mangiare negli orari più impensabili e hanno fornito tutto il supporto che era necessario. Ieri notte sono arrivate le famiglie dei ragazzi sopravvissuti, più di qualcuno sarebbe voluto ripartire subito ma siamo riusciti a trattenerli qui, grazie ad Autostrade e al Consolato, per farli riposare un po’, considerando che il viaggio di ritorno dura circa dieci ore. Dall’Ungheria sono arrivati medici, psicologi e forze di Polizia. Oggi sono arrivati anche i genitori dei ragazzi che non ce l’hanno fatta. A loro abbiamo dovuto dire che non c’erano più speranze. Volevano vedere i loro figli per l’ultima volta a tutti i costi ma lo stato in cui versano i corpi non lo permette. Ci hanno allora chiesto di essere portati sul luogo dell’incidente per poter deporre dei fiori e delle candele. E così abbiamo fatto. Li abbiamo portati sul cavalcavia, che abbiamo fatto chiudere per la loro sicurezza, e i nostri uomini sono scesi sul luogo dell’impatto per portare i fiori e le candele. La Stradale ha fornito un grande supporto da tutti i dipartimenti vicini. Nessuno dei nostri ha guardato agli orari e si sta facendo la spola tra ospedali e questure per assicurare tutto l’aiuto possibile. Speriamo di poter confrontare già questa settimana i dna prelevati alle persone che sono arrivate dall’Ungheria con quelli dei corpi estratti dalle lamiere per poter fare il riconoscimento. Anche per noi fare l’attività di vicinanza che sempre facciamo oggi diventa più difficile”.