Cinghiali, caprioli, istrici, volpi, cani e molti altri animali condividono nell’era moderna con l’uomo anche la strada, soprattutto laddove intorno vi è vegetazione rigogliosa.
Nella migliore delle ipotesi l’animale ci attraversa davanti con nostro stupore misto a spavento senza conseguenza alcuna per noi e per lui. Nei casi peggiori, invece, potremmo impattare con l’animale e subire dei danni e/o provocarli. In simili circostanze è bene distinguere l’animale “domestico” da quello “selvatico”. Nel primo caso ne risponde il padrone (che può essere anche un allevatore che ha smarrito un capo di bestiame), nella seconda circostanza il discorso è più articolato. Per la fauna selvatica ne rispondono le Regioni, le quali hanno l’obbligo di stipolare un’assicurazione specifica in caso di danni. Pertanto documentando l’evento è possibile richiedere alla Regione un risarcimento. Tuttavia, si ricorda, che ci è comunque richiesta prudenza e diligenza alla guida, quindi, la Regione potrebbe non pagare se in presenza dell’apposita segnaletica del “pericolo animali”, noi teniamo una condotta di guida non conforme alle regole del Codice della Strada. Da ultimo, se nell’incidente l’animale perde la vita è bene non asportarlo, né andarsene, contattare sempre le Forze dell’ordine o l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali). Se l’animale è protetto o di proprietà altrui vi è infatti il rischio di essere sanzionati.