Italiani sempre più indisciplinati e imprudenti al volante. Questa la fotografia che risulta dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research, condotta lo scorso febbraio su un campione di 1.292 adulti dai 18 anni in su, patentati auto, moto o entrambi.
Dalla ricerca risulta che ben il 56% dei patentati, che secondo una proiezione corrisponde a 19 milioni, ha commesso infrazioni al codice della strada. Fra tutte spicca l’eccesso di velocità: il 29% (pari a 10 milioni) ha dichiarato di non aver rispettato i limiti di velocità; il 20% (6,8 milioni) invece ha confessato di aver parlato al cellulare mentre era alla guida, senza l’impiego di vivavoce o auricolare; 2,8 milioni hanno inviato messaggi WhatsApp, sms o email mentre erano al volante e 947.000 hanno controllato e aggiornato i propri profili sui social network, pur essendo impegnati alla guida. La distanza di sicurezza non è stata rispettata dal 14% degli intervistati, mentre il 13% ha parcheggiato la propria auto in sosta vietata.
Ignorato anche l’uso delle cinture di sicurezza per il 10% degli intervistati e scarso anche il rispetto per i pedoni: 2,5 milioni di automobilisti hanno negato loro la precedenza. Infine, 2,6 milioni hanno dichiarato di aver mangiato mentre erano alla guida, con evidenti problemi di distrazione; 2 milioni sono passati con il rosso; 342.000 italiani hanno guidato sotto l’effetto di alcol o droga e 184.000 donne hanno ammesso di essersi truccate mentre erano al volante.
Sul totale di chi ha commesso infrazioni, il 47% non è mai stato sanzionato.
La ricerca poi si distingue per età, sesso e area geografica: ha commesso infrazioni il 60% del campione maschile ed il 53% di quello femminile; fra i più giovani (campione 18-34 anni), l’invio di messaggi mentre si guida diventa la terza fra le infrazioni più comuni. Il numero medio di infrazioni commesse è massimo al Centro Italia (2,02), ma è al Sud e nelle Isole che distrazione e comportamenti scorretti si trasformano più spesso in incidenti: qui il 7% degli intervistati ha avuto incidenti, più del triplo, ad esempio, di quello che è accaduto nel Nord Est, dove sono stati coinvolti in incidenti stradali solo il 2% dei conducenti.