La Riforma Cartabia riconsegna al cittadino la scelta sulle conseguenze penali in caso di incidente stradale.

Spetta ora alla vittima con prognosi superiore ai 40 giorni, nei tre mesi successivi al sinistro stradale, recarsi dalle Autorità al fine di denunciare l’accaduto per aprire il relativo procedimento penale.

Viene meno la distinzione tra lesioni gravi e non, la vittima dovrà dunque sempre attivarsi.

Diversamente non è più possibile per la Procura della Repubblica iscrivere l’incidente nel Registro delle notizie di reato e dare seguito al processo.

L’approdo lo fornisce oggi la Corte Costituzionale che coglie l’occasione della riforma per dare attuazione alla Sentenza n. 248/2020, rimasta per troppo tempo lettera morta. Il Giudice delle Leggi aveva infatti invitato il Legislatore a “una rimeditazione complessiva sulla congruità dell’attuale regime” soprattutto per le situazioni sporadiche e occasionali ma pur sempre produttive di importanti e significativi danni.

Un traguardo per l’utente, che libero dal macigno del processo ad ogni costo, ha più spazio per riparare le conseguenze negative dell’incidente e riflettere sui rischi che il suo comportamento ha concretizzato per sé e per tutti gli utenti della strada.