L’attivismo delle associazioni che si battono per sensibilizzare e promuovere la corretta condotta alla guida rappresenta uno sforzo notevole dal punto di vista economico e progettuale per il sistema Italia. Tutto questo lavoro, però, può essere minato da esempi deprecabili come il comportamento dei due giovani finaldesi che prima si ubriacano e poi viaggiano in auto ad alta velocità andando incontro alla morte, filmando tutto rigorosamente con lo smartphone. In un periodo storico in cui la distrazione alla guida uccide più di ogni altro fattore e in cui si moltiplicano, con enormi sforzi da parte delle forze dell’ordine, delle istituzioni e delle associazioni, i controlli e le campagne per invitare a non utilizzare il telefono alla guida, notizie come questa lasciano l’amaro in bocca. La vita trattata con tanta superficialità diventa pessimo esempio per i giovani e svilisce l’impegno di tutti coloro che ogni giorno scendono in campo per fermare l’incidentalità stradale.