Il Siulp di Novara, il Sindacato Italiano dei lavoratori della Polizia di Stato, denuncia le frustranti condizioni dell’abbigliamento con il quale i poliziotti sono costretti a prestare servizio di fronte alla collettività.

Divise sdrucite e lise che, secondo Tommaso Di Gaudio, segretario del Siulp  di Novara, sono l’emblema dei tagli indiscriminati che i governi degli ultimi anni hanno adoperato, costringendo gli stessi lavoratori a comprarsene di nuove ricorrendo al proprio stipendio pur di non venir meno al decoro.

Di Gaudio fa sapere che «gli addetti al magazzino rispondono che i capi richiesti sono finiti, o ci sono ma di taglie improponibili. Sempre più spesso i lavoratori di Polizia di questa provincia, pur di prestare il proprio servizio alla collettività in modo decoroso, si vedono costretti a perdere parte del proprio stipendio per acquistare capi della divisa».

Sebbene in questi giorni sia arrivata una fornitura di «nuove divise», «ci si è resi quasi subito conto che la maggior parte dei capi era datata e rovinata da anni di esposizione a luce diretta e polvere». Tra questi risultano esserci pantaloni per la polizia stradale confezionati 41 anni fa e altri realizzati 32 anni fa. «Gli indumenti più recenti – precisa Di Gaudio – erano delle giubbe datate 2005, in alcuni casi con la fodera interna smangiucchiata».

Alla luce di ciò Di Gaudio chiede «perché sono stati assegnati degli indumenti in queste condizioni e perché è stato sprecato così tanto denaro pubblico per del materiale che non si è voluto assegnare nei tempi e nei modi previsti, rendendoli non più idonei alla consegna».