Il voto a scrutinio segreto chiesto dalle opposizioni, in base all’art. 51 del regolamento della Camera, ha fatto slittare ancora di un mese l’approvazione definitiva della legge sull’omicidio stradale, che ora da Montecitorio dovrà tornare al Senato prima di vedere finalmente la luce.
Con 247 voti favorevoli e 219 contrari la Camera ha deliberato sulla nuova legge approvando un emendamento proposto da Forza Italia, che ha avuto il benestare anche della Lega, di Sel, dei Cinque Stelle e di alcuni deputati dem. Una mossa che ha visto il Governo in minoranza su una legge che continua a subire rimpalli, che avrebbe dovuto essere approvata definitivamente già in questa sede e che ora invece deve attendere un ulteriore parere di Palazzo Madama, auspicabile entro un mese.
L’emendamento presentato dall’azzurro Francesco Paolo Sisto ha modificato alcune disposizioni in merito alle lesioni stradali, non alterando di fatto lo stato attuale di cose così come prescritto dal Codice della Strada: oggi per chi guida in grave stato di ebbrezza (o sotto l’effetto di stupefacenti), provoca un omicidio stradale e poi presta soccorso alla vittima non è previsto l’arresto. Con la nuova legge invece era stato introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza per gli ubriachi (sempre in caso di omicidio stradale, facoltativo in caso di lesioni). Con il voto a scrutinio segreto passato alla Camera, con soddisfazione del fronte garantista, si ribadisce che chi causa lesioni, ubriaco alla guida, fermandosi poi a soccorrere la vittima, non possa essere arrestato in flagrante.
Lapidaria Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione Giustizia della Camera, che parla di «grave atto di irresponsabilità di chi ha votato l’emendamento a scrutinio segreto provocando così il ritardo dell’entrata in vigore di una legge molto attesa».
E ai familiari delle vittime, che hanno manifestato profondo sdegno per un’operazione che ha tutta l’aria di una ripicca politica perdendo di vista il vero obiettivo, non resta che attendere…