Deciso passo indietro dell’Italia sul fronte delle vittime di incidente stradale. L’ambizioso obiettivo di dimezzare i decessi sulle strade fissato al 2020 pare davvero un’utopia a giudicare dall’ultimo rapporto Istat riguardante il 2017. I morti sono aumentati del 2,9% (3.378 contro i 3.283 del 2016) e a patire maggiormanete questa situazione sono i motociclisti (addirittura +11,9%) e i pedoni (+5,3%). Tali tristi risultati sono arrivati nonostante il leggerissimo calo di sinistri (-0,5%) e la parte del leone la fanno le autostrade con un +8% e le strade extraurbane con un +4,5% di decessi in più rispetto al 2016. L’Istat rivela anche dettagli importanti sul profilo delle vittime: decisamente ancora troppo alto il numero dei giovani deceduti sulle strade (19,8%) e in ascesa anche quello relativo agli anziani (7,8%). Tra le cause di incidente spiccano la guida distratta o indecisa, il mancato rispetto della precedenza o del semaforo e l’eccesso di velocità che, sommate insieme, producono il 40,8% dei sinistri. Una flebile ma insufficiente consolazione arriva dal numero delle vittime di incidenti sulle strade urbane in decremento del 5,8% e delle giovanissime vittime (-12,2%). Un quadro generale dai costi sociali elevatissimi: 19,3 miliardi di euro l’anno, ovvero l’1,1% del Pil.