Diventa rovente, e non per le alte temperature che attanagliano in questi giorni l’intera penisola, la discussione intorno al Ddl Concorrenza, “fresco” di esame presso le Commissioni congiunte Finanza e Attività Produttive alla Camera dei Deputati. Dopo aver proceduto alle diverse audizioni, una delle quali ci ha visti protagonisti lo scorso 12 giugno, i deputati presenti in Commissione hanno presentato alcuni emendamenti che fanno storcere il naso ad Ania, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, che spinge per l’istituzione di una tabella unica dei risarcimenti del danno non patrimoniale, che farebbe entrare nelle casse dei grandi gruppi assicurativi oltre 3 miliardi di euro di utili rispetto alle già folli cifre percepite finora.
Ma l’arma di dissuasione contro le proteste dei contribuenti che Ania sta usando è quella di infondere il timore che le modifiche portate avanti da Montecitorio facciano aumentare il costo delle polizze, lasciando anche intendere che gli emendamenti presentati sono frutto di influenze da parte di alcune lobby, come i carrozzieri, gli avvocati o i sindacati. Un po’ paradossale considerando che il Ddl Concorrenza non è altro che la fotocopia delle disposizioni in merito all’Rc Auto dettate proprio da Ania.
I deputati che hanno presentato le eccezioni, la democratica Silvia Fragolent e il suo collega di partito Andrea Martella, hanno sottolineato come i loro interventi tendano a mantenere il giusto equilibrio “fra la necessità di ridurre il costo dei premi, attualmente i più alti in Europa, e il diritto ad un adeguato risarcimento per i danneggiati. Stupisce che sia proprio l’Ania a criticare i nostri lavori per il peso eccessivo delle lobby”.
Tre i capitoli del Ddl emendati. Il primo riguarda le disposizioni anti-frode. È stata abrogata la rinuncia alla cedibilità del credito, il risarcimento in forma specifica, il risarcimento per equivalente con comunicazione dell’autoriparatore. Inoltre è stata modificata e resa inefficiente la disposizione che prevede l’identificazione dei testimoni entro il termine di presentazione della denuncia del sinistro.
Anche il ruolo dell’Ivass viene ridefinito. L’Istituto di vigilanza sarà chiamato a valutare una percentuale di sconto minima, in favore di coloro che, risiedendo in una regione ad alto tasso di incidentalità, non abbiamo provocato sinistri nel corso degli ultimi cinque anni e che abbiano installato una scatola nera. Una disposizione che, secondo Ania, contravverrebbe alla normativa europea, che ritiene illegittimo qualunque intervento che limiti la libertà tariffaria. Inoltre il provvedimento contribuirebbe ad aumentare i prezzi delle polizze nelle regioni considerate più virtuose.
L’emendamento che sta maggiormente a cuore alle Associazioni di familiari e vittime della strada come la nostra è senza dubbio quello che si riferisce alla nuova emanazione di una tabella unica nazionale per la valutazione del danno non patrimoniale per lesioni di lieve e non lieve entità. Si avranno 120 giorni di tempo per ridefinire i criteri risarcitori al fine di “garantire il diritto delle vittime dei sinistri ad un pieno risarcimento del danno non patrimoniale effettivamente subito e di razionalizzare i costi gravanti sul sistema assicurativo e sui consumatori”. Viene anche introdotto il danno morale al quale si aggiunge una personalizzazione del giudice pari al 30%. Resta comunque il fatto che i risarcimenti saranno dimezzati rispetto agli attuali.
Sulla questione della tabella unica i toni diventano tesi: secondo Aldo Minucci, presidente dell’Ania, alla determinazione e approvazione della tabella “è collegata la definizione del danno non patrimoniale, una componente indispensabile per la riduzione dei prezzi dell’Rc Auto”. Prezzi che comunque potrebbero non scendere, in quanto, come ricordato dallo stesso Minucci, nel 2015 c’è una leggera ripresa della frequenza dei sinistri stradali e degli acquisti di automobili, “se questo trend verrà confermato è evidente che ci sarà anche un aumento dei sinistri e quindi dei costi che le assicurazioni dovranno sostenere, sarà quindi difficile abbassare ulteriormente i prezzi”.