La sicurezza torna ad essere una questione spinosa nella sua veste sia pubblica che privata. Revocata la Concessione a Strada dei Parchi, si affronta oggi il problema della competenza sulla manutenzione dei tratti autostradali della A24 e A25.

Una decisione, quella assunta all’esito del Consiglio dei Ministri di ieri, giovedì 7 luglio, che innesca un contenzioso durissimo tra le parti in gioco, ognuna portatrice di un proprio e ben identificato interesse che non risponde a quello degli utenti della strada.

Dopo il terremoto che ha coinvolto duramente i territori abruzzesi nel 2009, lo Stato ha imposto pesanti obblighi e criteri per la messa in sicurezza antisismica delle autostrade, a tutela di tutti gli utenti, con pesanti ripercussioni nella redazione del Piano Economico Finanziario (P.e.f.) della società abruzzese. Dunque ad oggi la competenza torna ad essere di ANAS che avrà l’obbligo di provvedere alla manutenzione delle arterie, andando a sopperire alle mancanze a cui non avrebbe assolto Strada dei Parchi per questioni economiche, questioni che avevano portato la società a chiedere nel maggio scorso la revoca della concessione ai ministeri competenti.

Un rimpallo di responsabilità dettato unicamente dal costo dei lavori che si traduce nel costo della sicurezza stradale. Per l’ennesima volta le vite umane valgono meno di una corretta manutenzione, così come fu per il Ponte Morandi. Il rischio che si ripeta la tragedia di Genova non è scongiurato, evenienza che ha mosso l’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada Onlus a costituirsi parte civile del processo che vede sul banco degli imputati i vertici di Strada dei Parchi, accusati di frode nelle pubbliche forniture e pericolo di crollo. Alla magistratura l’arduo compito di ristabilire la verità.