Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica inerente al numero di ricorsi civili avviati nel 2015 nei tribunali italiani, dedotta dall’elaborazione delle statistiche ministeriali. Nonostante il trend generale riveli un calo diffuso dei processi civili nelle regioni del Sud il tasso di litigiosità resta alto.
La classifica è stata stilata tenendo conto solo del “contenzioso puro”, senza includere i fallimenti, le esecuzioni e le cause non contenziose.
La maglia nera spetta a Catanzaro, seguita da Reggio Calabria, Foggia e Salerno. A Catanzaro si registrano 23 cause contenziose ogni mille abitanti, a cui fanno eco le 20 di Reggio Calabria. Roma, che invece guida la classifica “allargata” anche ai procedimenti non contenziosi (come le separazioni consensuali) con 45 nuovi fascicoli ogni mille abitanti, risulta invece per i soli contezionsi puri al quinto posto, con 18 liti su mille abitanti. Le più virtuose sono Belluno, Lecco e Sondrio, dove le nuove cause ogni mille abitanti sono meno di 5.
Ma quali sono i motivi per cui si litiga? Secondo il presidente dell’Ordine degli avvocati di Messina gran parte dei contenziosi derivano dalle richieste di risarcimento danni per gli incidenti stradali causati dalle buche nelle strade. Inoltre motiva il calo diffuso dei procedimenti con l’aumento eccessivo dei costi della giustizia e con la crescita della sfiducia nei confronti di essa, sia per tempi sia per la qualità dell’esito.
Un piccolo conforto arriva dai dati che riguardano le tempistiche per la chiusura di un contenzioso che, secono di dati del Ministero della Giustizia, passano dai 1.007 giorni del 2015 agli attuali 992 giorni, anche se nei tribunali delle province più litigiose la durata media è superiore al dato nazionale, eccezion fatta per Roma.
Riprendendo la classifica che include anche i procedimenti non contenziosi e che vede Roma in vetta, notiamo che la parte alta vede protagonista al quinto posto Milano, con 41 procedimenti ogni mille abitanti, attorniata dalle province del Sud Italia protagoniste della precedente selezione.
Facevamo cenno ad un calo generale delle cause civili: rispetto al 2014 le cause civili pendenti in tutti gli uffici giudiziari italiani (compresi giudice di pace, tribunali dei minori, corti d’appello e Cassazione) sono diminute passando da oltre 4,3 milioni agli odierni 3,9 milioni. Un bel salto soprattutto rispetto al 2009, anno con le giacenze più elevate, che faceva registrare 5,7 milioni di cause pendenti.
Il record di cali spetta a Latina, dove le nuove cause sono diminute del 33%, ossia ci sono stati 7mila processi in meno rispetto al 2015. Sei sono invece le città in cui il dato è in controtendenza: i ricorsi sono aumentati a Rovigo, Enna, Caltanissetta, Palermo, Brindisi e Catanzaro.
Un commento in merito arriva da Fabrizio Sigillò, componente dell’Ordine degli avvocati di Catanzaro: “In realtà noi percepiamo un calo del contenzioso ordinario, con l’eccezione dei giudizi che beneficiano del patrocinio a spese dello Stato, che sono invece in crescita: molti sono ricorsi dei migranti per ottenere la protezione internazionale”.